HA CREDUTO

overcoming-1697546_640.jpgBuongiorno amici!
Come ogni sabato siamo con voi con La Parola.
E la Parola di oggi è ha creduto.

“Credi in Dio?” Siamo capaci di rispondere in un batter d’occhio, ma se ci pongono la domanda “cosa significa credere?” restiamo, anche a lungo, a bocca chiusa in un’esitazione inaspettata.

Cosa significa credere?

E’ necessario credere? Nei millenni tutti i popoli con la loro differenza di cultura, di mentalità, di tradizione, nella loro estraneità hanno sentito il bisogno di credere. Il trascendente è parte integrante dell’uomo, e non può essere scissa. Secondo un proverbio toscano: “Chi non crede alla buona madre, crede poi alla mala matrigna”. Anche i nostri avi sapevano che ‘non credere’ non esiste, è solo una questione di scegliere in cosa credere.

Basta credere in qualsiasi cosa purché si creda? No, ovviamente. Non è solo un bisogno astratto di certezze, e quando la strada non è quella della Verità, prima o poi, ad un certo punto ci sentiremmo smarriti e, delusi, sentiremmo il bisogno di tornare al punto di partenza.

Credere solo se ho le prove? Ancora no.
Un tale, un algerino del 354 dopo Cristo, che si dilettava di filosofia, ostinatamente alla ricerca del senso della vita, si è sbandierato tra varie correnti di pensiero, finché nel mezzo del cammin di sua vita si converte. E fu invero l’inizio
perché finalmente il cercatore trovò il suo oro, da cui non si separò mai più.
Quel tale è stato definito «il massimo pensatore cristiano del primo millennio e certamente anche uno dei più grandi geni dell’umanità in assoluto». [Antonio Livi, Storia Sociale della Filosofia]
Il suo nome? Agostino d’Ippona meglio conosciuto come Sant’Agostino.
Interi libri ci vorrebbero per spiegare il suo pensiero e di certo non è alla nostra altezza, ma vi riportiamo con cura una frase: “credo ut intelligam, intelligo, ut credam” (credere per capire, capire per credere).
Ecco, se dovessimo spiegare il mondo in 6 parole, quelle parole potrebbero essere queste. La conoscenza non è tutto anzi, chi è sicuro di conoscere, spesso non può conoscere meglio. Una trappola in cui sicuramente tutti almeno una volta nella vita siamo caduti. Un lampo di superbia che ci acceca perché se pensiamo di conoscere, non ci poniamo domande, non dubitiamo, non cerchiamo, e non troveremo, neppure se ci è molto vicino.

Cosa significa credere? Maria ha creduto. Non che comprendesse, non che non avesse timore, eppure ha creduto.
Maria ha scelto di lasciare entrare la Luce.

Credere in Gesù significa affidarsi a Dio!
L’uomo nel buio, infatti, non comprende oltre la lunghezza del suo braccio, ma se lasciasse una luce illuminare la sua vita, restiamo meravigliati da quanto i suoi orizzonti si fanno sconfinati. La luce di Dio ci invita ad un pensiero più alto, più esteso, più lungimirante.

E credere in Gesù non è non pensare, non è non porsi domande, non è non dubitare, piuttosto è sapere in quale strada cercare!

Buona domenica!